«Un drone russo sul lago Maggiore»: presi di mira i centri strategici del Varesotto?

Cosa ci faceva un drone russo sul lago Maggiore negli scorsi giorni? Per una settimana il velivolo avrebbe sorvolato una delle strutture più sorvegliate del Nord Italia: il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea di Ispra (Varese), a una quarantina di minuti di macchina dal Ticino.
Secondo il Corriere della Sera, che riporta la notizia in esclusiva, non è chiaro se il pilota si trovasse nelle vicinanze o se abbia agito da molto più lontano. A lanciare l’allarme, segnalando ai vertici della sicurezza italiana la presenza del misterioso drone, sono stati proprio i responsabili del Centro comune di ricerca europeo che, attraverso un sistema di rilevamento sperimentale di velivoli sconosciuti, hanno intercettato almeno cinque passaggi dell'apparecchio. Gli esperti ritengono che il drone fosse di fabbricazione russa, precisando che questo tipo di velivolo può essere equipaggiato con telecamere e strumentazioni digitali capaci di raccogliere dati precisi su un possibile obiettivo, anche di notte, e di eseguire mappature tridimensionali.
Il JRC di Ispra è il terzo campus di ricerca più grande della Commissione europea, dopo quelli di Bruxelles e del Lussemburgo, ed è attivo da 65 anni. Nella struttura lavorano numerosi ricercatori specializzati in diversi campi, fra i cui il nucleare, la sicurezza nazionale e il settore aerospaziale. Di più, nel Varesotto, a qualche decina di km dal JRC, si trovano gli stabilimenti di Leonardo, azienda leader industriale della difesa, soprattutto nei settori aeronautico e aerospaziale. La sede più vicina è la Leonardo helicopters training academy di Sesto Calende, mentre a Vergiate si trova la Divisione elicotteri, rinomata per la progettazione e della produzione italiana di velivoli civili e militari di ultima generazione. Altri centri strategici del Varesotto sono poi a Somma Lombardo, Samarate e Venegono superiore, che ospita la sede della Aircraft division. Sul centro di Ispra e su molte altre strutture del Varesotto è attiva una «no fly zone», anche se al momento non è noto se il drone abbia sorvolato pure questi possibili obiettivi.
Il centro di Ispra, scrive Varesenews, è chiamato dagli abitanti della zona «l’atomica» perché all’inizio delle sue attività la struttura apparteneva al Comitato italiano per l’energia nucleare. Nel 1961 è stato trasferito alla Comunità Europea. Il lavoro scientifico del JRC è direttamente legato alle priorità politiche della Commissione UE, quali il Green Deal europeo, la digitalizzazione e un’economia inclusiva.
L’intenzione dell’intelligence russa di mappare città e luoghi specifici in Italia, evidenzia ancora il Corsera, è emersa già l’anno scorso con l’indagine dei Carabinieri del ROS su due milanesi titolari di un’azienda di servizi tecnologici accusati di «corruzione del cittadino da parte dello straniero», aggravata dalla finalità di terrorismo ed eversione. Dopo essere stati «arruolati» su Telegram e in cambio di pagamenti in criptovaluta, la coppia utilizzava le dash-cam montate sui taxi per riprendere luoghi sensibili a Milano e a Roma.
Il pool antiterrorismo della Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, sta indagando sul drone di sospetta origine russa. Lo riporta l'ANSA citando fonti giudiziarie. Un fascicolo d'indagine sarà formalmente aperto domani dalla Procura di Milano, competente per i reati di terrorismo nel distretto della Corte d'Appello che comprende anche Varese.